Domenico Buzzetti. video + visual arts
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Anouck Vecchietti Massacci
my bad

In questo video Domenico Buzzetti parla della generazione degli anni '80, quella che oggi si trova ad avere trent'anni in un mondo nel quale diventa sempre più difficile credere nel futuro. Il disinganno regna sovrano e impera un sentimento d'impossibilità, quella di fare la rivoluzione, già fatta dai padri, di trovare un lavoro, perché c'è crisi, di costruirsi una famiglia perché spesso nati in contesti di disgregazione. Alcuni scappano, escono dai confini verso nuovi paesi, luoghi che sembrano brillare se confrontati con lo stagno nel quale hanno vissuto sino ad ora, altri invece rimangono e guardano di là dalla frontiera senza reagire. Viene da chiedersi perché i giovani che al giorno d'oggi hanno possibilità molto più ampie rispetto alle generazioni precedenti si fossilizzino, rimangano bloccati in acque stagnanti che non permettono loro di reagire; perché anziché mettersi alla prova, tentare una qualche soluzione all'immobilità, si lasciano andare e guardano scorrere la loro vita chiusi in piccole routine rassicuranti. Serpeggia la paura di non essere all'altezza delle situazioni, la paura del fallimento e ciò porta a rimandare l'azione. Questi meccanismi finiscono per generare insoddisfazione, lasciando che poco a poco si insinui nei loro animi il senso di colpa. Confinati nelle loro stanze guardano di là dallo schermo un mondo che corre ma nel quale non riescono a trovare uno spazio. L'apatia prende il sopravvento andando ad uccidere ogni slancio vitale, e in questo limbo anche le mura del piccolo paese d'origine diventano confini invalicabili.


dal catalogo “Il confine”
 



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